Il Water blush è il blush cremoso proposto da Kiko nella collezione primaverile Kaleidoscoip Optical Look, collezione molto al di sotto delle mie aspettative.
Sono molto felice di averne acquistata una sola colorazione: 03 pretty pink, lasciando sullo scaffale le altre tre disponibili (01 tan glow, 02 mandarin fizz, 04 berry sparkle).
Kiko pubblicizza il prodotto come un blush liquido, ultrasottile ed a lunga durata. Entriamo più nel dettaglio analizzando queste caratteristiche una ad una.
La texture è indubbiamente liquida, ma questo cosa comporta? Il primo luogo è richiesta grande parsimonia nell’utilizzo, pena il rischio di spalmarsi blush su tutto il viso. Una buona idea è quella di Golden Violet che suggerisce di picchiettare il prodotto anziché stenderlo come fosse una crema. Con questa tecnica il risultato migliora sicuramente ma resta comunque molto soft.
Per ottenere un effetto percepibile occorre una certa costanza: bisogna picchiettare un primo strato, quindi attendere alcuni minuti per una completa asciugatura e solo allora procedere a nuove applicazioni (sempre a piccole dosi) fino al raggiungimento dell’intensità cercata. Avendo la giusta quantità di tempo non sarebbe un disagio, ma di mattina con un occhio chiuso e l’altro a metà?
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Passiamo alla seconda promessa: un finish untrasottile. Non è una bugia, il water blush non lascia spessori o polverosità: d’altra parte abbiamo appena detto che si tratta di un prodotto liquido.
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Secondo quanto riportato sulla confezione il prodotto dovrebbe inoltre fondersi perfettamente con la pelle; a tal proposito vorrei sottolineare la tendenza, strettamente collegata al tipo di texture, a creare (almeno sulla mia pelle) veri e propri aloni.
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Come avevo già scritto sul forum di Clio Make up l’applicazione migliore l’ho ottenuta con un pennello duo fibre, capace di limitare problemi di disomogeneità e di ridurre quelli legati alla manualità. E’ infatti sufficiente porre il prodotto sul dorso della mano, intingere leggermente il pennello e picchiettarlo delicatamente sugli zigomi. Il risultato si è rivelato più intenso, l’applicazione più rapida ed il problema aloni non si è presentato; di contro, però, si spreca più prodotto.
In ultimo ci viene suggerita una durata non lunga ma addirittura lunghissima. Come accade per i lip marker della stessa collezione anche in questo caso la prova sul campo è stata deludente: il colore, già di per sé poco intenso, tende a sbiadire con rapidità.
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Nello specifico ho acquistato e ho avuto modo di provare la tonalità 03 pretty pink.
03 PRETTY PINK – un rosa fuxia dal finish satinato, contenente micropagniuzze brillanti che sulla pelle risultano quasi impercettibili offrendo così una luminosità estremamente discreta. Se non altro per il poco tempo in cui resiste.
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Il packaging è minimal: un tubetto bianco con un bordino argentato sul tappo quale unico decoro. Il brand, il nome del prodotto e la sua descrizione sono a loro volta riportati in caratteri argentati così come l’indicazione del contenuto, 15 ml, e il PAO (durata dopo l’apertura) pari a 12 mesi. Il tubetto è insierito in una scatola di cartone decorata con un motivo che va dal rosa al color salmone. Il tutto per un costo di 6,90 euro.
Lo ricompreresti? No
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Credo di essere l’unica al mondo a cui questo blush è piaciuto *_* adesso voglio provarlo per bene col duo fibre (quello modesto di elf ._. devo ancora capire come si usa…ma ce la faròòòò ;D)
Buon per te direi! Trovare un prodotto che soddisfa a pieno è così raro che bisogna festeggiare ;)
Quanto al duofibre, vedrai: usarlo è davvero molto semplice, ma se credi serva posso scrivere un post apposito :)
Arrivo tardissimissimo ma…sì *_* un post sul duo fribre adatto alle impedite croniche come me sarebbe tanto comodo e tanto utile *_* e poi avresti la mia venerazione eterna eh *_*